Quindi, c’è stata una sparatoria di massa nel corso di un film di Batman e, maledizione, si è scoperto che l’assassino possedeva una maschera di Batman e si faceva chiamare “The Joker“.
Ormai, diverse teste parlanti, sono giunti alla conclusione che il film – in un qualche modo – inneschi la strage o qualsiasi altra cosa. Conosciamo il gioco a questo punto: purtroppo, abbiamo visto più di qualche volta questo genere di ciclo.
Come sempre, la reazione istintiva di vecchie teste parlanti e spaventate, provoca nella maggior parte dei casi, lo scherno del pubblico che afferma che i film non possono influenzare le persone a fare qualsiasi cosa perché questi sono finzione ed ogni persona del pubblico sa come separare i fatti dalla finzione. Beh, il fatto è… che è altrettanto sbagliato pensare tutto questo. Ma non per la ragione che le teste parlanti pensano.
# 5. No, non è possibile separare la realtà dalla finzione
Sapete anche che Hollywood condiscono le cose nei film: il vero Wallace probabilmente non aveva mai assassinato nessuno e poi saltò al rallentatore sul suo cavallo da un balcone.
Quindi, se non vi dispiace, ditemi rapidamente quali parti erano finzione. Senza pensarci troppo.
Come il re malvagio che combatteva: era anche questa una figura storica reale? E che dire dell’amico imbecille di Wallace: un Hamish? Oppure del compagno irlandese pazzo? Quei ragazzi erano reali?
La parte in cui il principale alleato di Mel Gibson (Robert the Bruce) lo tradì e si schierò con gli inglesi in quella grande battaglia (aka il punto di svolta di tutta la storia) – è successa davvero? E che dire verso la fine, in cui Wallace ha dei rapporti sessuali con quella principessa, rivelando che il futuro re d’Inghilterra fosse in realtà il figlio di Mel Gibson? Questa è la cosa più importante storicamente di tutto il film: sicuramente questo era vero, giusto?
Non lo sai, vero? Ma chi se ne frega, no? Non è così che la nostra vita ha un impatto su tutto. Rimane sempre solo una curiosità storica. Bene. Adesso consideriamo questo: dopo Lo squalo nei cinema, si è iniziata una caccia febbrile per l’estinzione guidata degli squali al punto che la loro popolazione non si può ormai recuperare.
Ogni singola persona che aveva visto quel film, sapeva che si trattava di finzione e che quei personaggi erano solo degli attori. Probabilmente sapeva che – nella vita reale – non c’è uno squalo abbastanza grande da mangiarsi una barca. Ma – quando il personaggio genio scienziato nel film era d’accordo che uccidere lo squalo fosse l’unico modo per evitare la morte dei turisti – tutti abbiamo ipotizzato che questo poteva esser vero. Allo stesso modo, abbiamo assunto che sparare su una bombola di ossigeno facendola saltare, poteva essere la soluzione.
Così, abbiamo ucciso tutti gli squali, sulla base di ciò che un film di finzione ci ha suggerito. Ah, ma questo è solo uno stravagante incidente isolato.
Ehi, lo sapevate che dopo Top Gun, il reclutamento dell’aviazione della Marina è salito alle stelle di ben il 500%? O che il numero di bambini che fanno lezioni di arti marziali esplose dopo il film The Karate Kid? O che la popolarità dei programmi in TV quale CSI ha portato ad un eccesso di studenti che si sono iscritti a scienze forensi? E che potrei citare esempi di questo genere all’infinto? Quanti di voi dopo il film Fight Club pensavano di sapere come fare napalm? Chi di noi non ha fatto fare ad un bambino quel movimento dopo aver visto Una notte da leoni?
So che alcuni di voi stan già dicendo: “Allora, perché alcune persone sono credulone, cosa significa che in un film di Batman quel tizio si metta a sparare al teatro? Quindi, si suppone che guardare Bridesmaids ci faccia iniziare a cagare nel lavandino”.
No. State intenzionalmente raggiungendo esempi in cui non succede ed ignorate tutti quelli in cui si opera – anche se alcuni film, onestemente, dicono di diventare un assassino di massa, sarebbe come lavorare contro una vita di società battendo il messaggio opposto nel nostro cervello. Il punto di questo articolo non è centrato sulla violenza nei film. Il punto è che è molto più grande di questo. Perché…
# 4. Le storie sono state inventate per controllarci
Sono stati creati come modo per insegnare come comportarsi.
Migliaia di anni fa, quando i nostri antenati vivevano in tribù e cacciavano le gazzelle per cibarsi, nessuno sapeva leggere. Anche se avessero potuto, non c’era la carta per poterlo fare: la pergamena era rara e preziosa. Non scrissero documenti storici, non avevano sistema educativo che potesse dedicare anni all’insegnamento della storia ai bambini.
Questo era un problema. Una volta che l’uomo iniziò la formazione della civiltà, non necessitava di avere una nuova generazione di bambini che sapessero pescare e cacciare. Avevano bisogno di cittadini che entrassero in linea e lottassero per la tribù. Ciò significava che i ragazzi dovevano comprendere il quadro generale: perché preservare la tribù era importante, perché odiavamo le tribù al là del fiume, perché la nostra tribù era la migliore di tutte, perché era importante andare a combattere nella prossima guerra, non importa la paura che avevi.
Ora, per far ciò, potevano:
A) annoiare i bambini a morte con una lunga storia che raccontasse la storia della tribù e che nessuno avrebbe scritto in ogni caso o
B) raccontare una storia avvincente.
Si potrebbe raccontare la storia emozionante di Kolgor il Valoroso che – quando il male si avvicinava alla tribù, veniva ad uccidere tutte le donne e bambini – facendo tutto da solo e combattendo con coraggio per tutta la notte con le quattro frecce in petto, fino a quando il nemico si ritirò in preda al terrore. Vuoi essere come Kolgor, non è vero piccolo? Altrimenti, sarebbero morti invano.
Chiaramente, il punto “B” è quello che andava ad imprimersi nel cervello del ragazzo. Non importa se la storia sia una fiction o grossolanamente esagerata: si raggiunge l’obiettivo. Rende il bambino conforme al tipo di cittadino della tribù, la quale ha bisogno che sia. Questa non è necessariamente una cosa negativa: la tua tribù può benissimo esser migliore rispetto a quella al di là del fiume. La vostra storia reale sarà probabilmente piena di veri eroi i cui sacrifici erano importanti tanto quanto il meno romantico, Kolgor il Valoroso. La tribù non tramandavano le versioni fittizie perché erano bugiardi, ma solo perchè era l’unico modo di usare questa “verità” per sopravvivere.
Così, mentre ai giorni nostri si usa la parola “mito” per dare il significato di “una menzogna che deve essere smascherata,” spesso i miti erano semplicemente versioni più efficienti della verità. Sono più facili da ricordare, non portano via molto tempo per raccontarlo e si eliminano un sacco di ambiguità disordinate che possono confondere l’obiettivo. Inoltre, non si portava MAI l’ascoltatore fino alle lacrime.
Il punto è che è per questo motivo che le storie sono state inventate: per modellare il tuo cervello in un certo modo. Joseph Campbell ha scritto libri interi su questo problema: si dovrebbero leggere. Queste storie di fondo, questi miti dell’eroe che supera ogni probabilità, il grande uomo che si sacrifica per il bene comune sono l’obiettivo dove portare la civiltà. In una società, persone, edifici e strade sono l’hardware. La mitologia è il software.
E mentre i nostri antenati avevano i loro eroi di cui sentivano parlare attorno al fuoco, noi si dispone di Batman, Luke Skywalker ed Harry Potter. Eh, sì. I film che hai visto questa estate hanno lo stesso scopo, come quello degli antichi miti. A volte questo è super evidente (chiaro che Rocky IV e The Day After il Giorno Dopo stanno cercando di stipare un messaggio nel tuo cervello con la sottigliezza di un’erezione nei pantaloni della tuta). Ma qual è il messaggio dietro James Bond? O Iron Man?
“Non c’è n’è uno!”
Che, letteralmente, non è possibile. Vedrai…
# 3. Lo scrittore di una storia ha sempre un'Agenda
Batman
Spider-Man
Superman
Luke Skywalker
Frodo de Il Signore degli Anelli
Harry Potter
Finn di Adventure Time
Non avete capito ancora cosa sia? Sono tutti orfani.
Questo è un pò strano, no? Pensate che sia una scelta casuale? Pensate che lo scrittore abbia appena lanciato una moneta? Oppure pensate che ci sia un “pulsante emotivo” che viene spinto e che lo scrittore riesca a raggiungere la parte logica del cervello ed inneschi qualcosa dentro di voi a vostra insaputa?
Sembra una cosa subdola, ma questi piccoli trucchi del subconscio si definiscono come “Writing Fiction 101” (ne trovate un bel pò proprio qui). Si tratta di un potere spaventoso di affidarvi a qualcuno, se ci pensate. Soprattutto se – come pubblico – non prestate molta attenzione a quel che stan facendo. Il cinema vi lascia una persona diversa da quella che eravate prima di entrarvi. E’ una differenza di millimetri – certo – ma andrete a vedere questa roba, migliaia di ore nel corso dell’anno. Fondamentalemte, si basa su questo.
“Che cosa? Stai cercando di dirmi c’è qualche oscuro scopo dietro al film Transformers? Sono dei robot stravaganti che si combattono a vicenda!”
No, non c’è nessun programma intenzionale nascosto (beh, forse un pò…), ma c’è sicuramente una serie di ipotesi che i realizzatori ci passano. Nel caso di Transformers, il presupposto è che il combattimento appaia come bello ed emozionante, che l’hardware militare è sexy, che la distruzione è stupenda e divertente e completamente priva di conseguenze. E – cosa più importante – che la soluzione a tutti i conflitti è quello di essere più maschile, potente, aggressivo, sicuro di sé e distruttivo con i cattivi.
“Ma la gente lo pensa già! Questi film ci danno proprio quello che vogliamo!”
Giusto, ma perché volete questo? Pensate di esser nati con il pensiero che il materiale militare sia sexy? Se foste cresciuti in una zona di guerra vera e propria e non aveste mai visto film e TV, avreste avuto la stessa opinione?
Non sto dicendo che Michael Bay sia uno strumento segreto del complesso militare industriale e che stia cercando di fare un lavaggio del cervello per sostenere la prossima guerra. Nè che i produttori de Lo Squalo stessero cercando di spazzar via gli squali. Forse, stavano solo cercando di fare un film di paura e Michael Bay è solo un tizio che ama le esplosioni. Non importa perché il messaggio sia là: si assorbe nel cervello in entrambi i modi. Questo è ciò che a tutti manca quando si discute di questi argomenti. Una parte dice: “Hollywood sta cercando di fare il lavaggio del cervello!” L’altra, invece: “Michael Bay non è abbastanza intelligente neanche da poter fare il lavaggio del cervello ad un armadillo!” Punto.
Questo è perchè, quando alcune persone sottolineano quanto siano razziste le storie del Signore degli Anelli (ad esempio: gli orchi sono malefici per il fatto di esser nati orchi, i nani sono avidi perché sono nani, Aragorn è eroico perchè ciò è dovuto al suo “sangue”), possa essere entrabe giusto o ingiusto. E’ corretto perché… sì. E’ il modo in cui è stato impostato l’universo di Tolkien: nessuna delle storie esita a generalizzare su una razza e vien sempre dato ragione quando lo fanno. La spada magica di Frodo non si illumina in presenza di nemici, ma brillava in presenza di una certa razza (orchi). Provate a scrivere un film su un eroe con una pistola che si illumina in presenza di arabi. Vedrete cosa succede.
Ma è anche ingiusto perché Tolkien chiaramente non si siede a pensare: “ho intenzione di aumentare il peso del razzismo nel mondo, al fine di stabilire con fermezza una posizione dominante sul bianco! E io lo faccio con gli elfi!” Stava scrivendo ciò che sapeva. Naturalmente, uno che è nato nel 1892 assume che le razze nordiche si siano evolute in armonia, che certe altre razze siano nate selvagge e che i nani amino gli assi. Diavolo! Potrebbe esser stata la persona meno razzista che si conosca e sarebbe ancora l’equivalente di un uomo del Klan, oggi. Sia così o meno, se l’Agenda fosse stata intenzionale, è del tutto irrilevante.
Non sottolineerò mai abbastanza: non c’è nessun tipo di cospirazione. Si, di tanto in tanto, un film potrà essere come atto di valore destinato a migliorare in modo trasparente il reclutamento militare, ma il 99% del tempo del film è un'”agenda“. Niente di più che un sacco di persone creative che passano tutto il loro attacco psicologico, pregiudizio, superstizione, ignoranza e fantocci: intenzionalmente o non intenzionalmente. Ma le passa a te perché è quello il motivo per cui le storie sono state progettate. Michael Bay si sente – in un certo modo – sulle donne e sul loro ruolo nel mondo e lascerete i film concordando con lui solo un pò di più rispetto a quando sarete entrati.
Sapendo questo, la cosa è ancora più spaventosa da prendere in considerazione…
# 2. Siete cresciuti - ed educati - da una Cultura Pop
Una, giusto? “Voglio la mia unica telefonata“: da qualche parte viene un sospetto dicendo la frase esatta. Si potrebbe anche insistere sul fatto che sia nella Costituzione.
E questo è quando il poliziotto dovrà spiegare che si tratta solo di una leggenda metropolitana e che lo avete saputo leggendo Cracked. Questo è criminale e voi crederete alla regola della “telefonata” perché lo avevate visto in un film o negli show polizieschi.
In realtà, tutto ciò che più o meno si sa circa il sistema di giustizia penale, deriva dagli attori che stanno su uno schermo luminoso. Siete mai stati chiamati per il giuramento? Vi siete mai seduti ad una sessione di allenamento dove devono spiegare con cura che le prove vere e proprie non sono come nei programmi TV?
È per questo che i film sono così efficaci a plasmare la vostra personalità: perché inconsciamente si presume che gran parte di queste storie fittizie non fossero finzione. Certo, si sa che True Lies è stato uno stupido film d’azione di Schwarzenegger e si sa che – nella vita reale – nessuno potrebbe davvero decollare con una sporca moto dal grattacielo di Washington DC. Ma non sapevate che la città non ha nemmeno grattacieli. Persino se il film fosse stata finzione, non avevate alcun dubbio su quella determinata parte perché non avevate motivo di averlo.
Ora, facciamo un ulteriore passo in avanti e pensate a quanti altri aspetti della vostra vita avete vissuto solo attraverso Hollywood o Cinecittà. Se provenite da una zona rurale, come fate a sapere che cosa si prova a vivere in città? O viceversa? Se non siete mai stati a Parigi, da dove deriva la vostra immagine mentale? Molti di voi che mi stanno leggendo, avranno amato i Soprano perché la loro rappresentazione era molto più “realistica” rispetto a tutti quei film stilizzati che l’hanno preceduto. Come fate a sapere che è più realistico? A cosa lo state paragonando? A tutti quei mafiosi veri e propri che arrivano al Giorno del Ringraziamento?
La realtà è che il grande ammasso di fatti che sono stati stipati nella cantina del cervello, sono stati prelevati dalla cultura pop e – nella maggior parte – non vi rendete conto che è proprio da dove proviene l’informazione. Questo si chiama amnesia di origine e ne ho parlato prima: si sa che le giraffe dormono in piedi, ma avete dimenticato da tempo di aver udito questo fatto a scuola o in una visita allo zoo o che forse lo avete visto in un cartone animato. In entrambe i casi, tratterete questo fatto come vero fino a quando non arriverà un qualcosa per contrastarlo. Questa è la ragione specifica del perchè MythBusters sia ancora in onda.
Bene. Quindi, chi se ne frega se i serbatoi di gas – in realtà – non esplodono quando si spara? Che ci importa se un sacco di curiosità siano partite da cose interessanti ma non siano precise?
Cosa? Non credete che questo stesso principio valga anche per le cose importanti?
Quando vi siete recati al primo appuntamento, avevate una foto nella mente di come poteva essere: come vi sareste comportati, che tipo di attività di coppia fare insieme, che uno di voi avrebbe dovuto pagare, ecc.. Dov’è finito quel quadro, da dove viene? Avete mai avuto dei dati precisi alla scuola elementare? I vostri genitori vi han fatto sedere e ve lo han spiegato? Probabilmente, lo si è visto in una trasmissione televisiva o in un cartone animato. Forse, un decennio prima che iniziaste a guidare.
Se i vostri genitori fossero stati poveri, dove avete preso l’idea di come possano vivere i ricchi? Da dove parte il concetto di ciò che sembra essere il successo, di come le persone di successo si vestano o ciò che studiano o il modo in cui decorino la loro casa? Hollywood, Hollywood, Hollywood: l’unica ragione che avete sentito parlare degli abiti di Armani è perché nel 1980, Gigolo il film americano, lanciò questo marchio. La ragione per cui si pensa che fumare sia interessante, è perché avete visto migliaia di persone belle, farlo. Gli uomini veri fumano.
In altre parole, le storie di fantasia formano tutto il vostro mondo. Istintivamente, rifiutate questa idea perché odiate il pensiero che chiunque possa avervi reso ciò che siete. Ma ogni singolo dato, dimostra il contrario.
Guardo film e programmi TV solo per divertimento! E’ l’evasione che mi permette di spegnere il cervello e di rilassarmi, mentre le cose esplodono dietro Samuel L. Jackson! ”
Giusto: ma perché che vi rilassate? Perché siete stati addestrati a sentir un rilascio di stress quando si vede esplodere un cattivo? Perché si preferisce tutto questo rispetto al nostro mondo?
Lasciatemi stare, voglio vivere in un altro modo. “Evasione dalla realtà” e “fantasia” sono divertenti perché vi fanno lasciare questo vecchio mondo noioso ed andare in un mondo in cui si preferirebbe vivere. E veniamo definiti come il popolo proprio da quelle fantasie: dopotutto, passeremo tutto il nostro tempo a vivere cercando di rendere il mondo reale come la fantasia. La fantascienza è arrivata prima, i viaggi nello spazio sono arrivati dopo.
La mitologia ci spinge ancora e ci definisce. Ora, fermiamoci e chiediamoci a chi abbiam affidato lo scrivere per noi.
Il che, ci porta al cuore di questa faccenda…
# 1. Tutto nel tuo cervello è una storia
Perché è stato così facile mettere in testa agli americani di vincere la seconda guerra mondiale, al punto tale che erano disposti alla razione ed al sacrificio di inviare un’intera generazione in guerra quando è così difficile farci comprendere e capire le altre cose: come curare il cancro o la questione del riscaldamento globale?
Vi ritornerò tra un momento.
Quindi, conoscendo la storia delle storie e tutta quella roba di cui vi ho parlato sopra, ha senso che il nostro cervello sia costruito per cercar di elaborare tutto ciò che vediamo come fosse storia. Vogliamo che tutte le nostre informazioni siano confezionate in questo modo: è il modo in cui i dati vengono alimentati nelle generazioni dell’ultimo millennio e di come si assorbano dalla prima volta in cui i genitori vi leggeranno una favola. Ed ogni storia ha bisogno di due elementi: un insieme definito da buoni e cattivi ed una struttura ordinata, con inizio, metà e fine.
Il fatto che abbiamo bisogno che tutto questo sia alimentato in noi in questo modo – e che tutto ciò abbia difficoltà nel raggiungere gli interessati in questa situazione – rende, di fatto, la risoluzione di alcuni problemi quasi impossibile.
Ad esempio, la risposta alla domanda posta sopra, circa a cosa importasse della seconda guerra mondiale, è perché trattasi di una storia: ha avuto i cattivi (Hitler e il resto), aveva eroi (gli Alleati), ha avuto un inizio diverso, metà e fine.
Il cancro non ha nulla di tutto ciò: non c’è un ragazzo che si possa biasimare per il cancro e “vincere la guerra” contro esso. E – in realtà – una serie di piccoli miglioramenti incrementali che il riscaldamento globale non possa provocare, è ancor peggio: “vittoria“. Perché ci sembra che i cattivi siamo noi.
Quindi – come società – il nostro intero processo per capire e risolvere i problemi, comporta la goffa ricerca di fare/creare una storia su questi. Quando seguiamo un argomento complicato come la politica, abbiamo bisogno di quegli eroi distinti e cattivi, quindi dovremo ignorarne le carenze, amplificandole per farli stare assieme. Quando sentiamo parlare di una guerra, è quasi impossibile pensare di questa in termini di fazioni in cui tutti agiscono nel proprio interesse: abbiamo bisogno di un lato su cui fare il tifo, di solito con il pretesto di giovani ribelli che rovescino l’impero dell’antico male (vale a dire, la primavera araba).
Allo stesso modo, perdiamo interesse se la nostra notizia non avrà un chiaro inizio, metà e fine (si definisce come “narrative bias“). Le truppe americane ancora in Afghanistan? Come sta andando? Sai almeno qualcosa? Quando è stata l’ultima volta che hai controllato? Erano tutti a bordo per il primo atto della storia (gli attacchi dell’11/9) ed il secondo atto (l’esercito entra e depone i talebani), ma poi il terzo atto (le truppe che tornano a casa per le sfilate di vittoria, tornando alla normalità) non si è mai fatto. Quindi, lo abbiamo solo dimenticato.
Ora qui sta la chiave: questo impulso innato che calza a pennello in ogni singola parte di informazione nel formato storia, è ben noto alle persone che gestiscono le campagne politiche o scrivono annunci pubblicitari o coprono le notizie. Così, quando c’è una crisi, sanno bene che abbiamo bisogno di un cattivo. Nessun problema: può esser semplicemente il risultato di un sistema difettoso o di un gruppo di fattori che non è colpa di nessuno (siamo solo il pubblico!). No, ci deve essere per forza un cattivo da incolpare.
Ecco perché, fino ad oggi, stiamo ancora cercando di capire CHI “ha causato” il collasso economico. Come se trovassimo una cabala di una dozzina di banchieri ombra in una stanza che han fatto fuori tutti i nostri soldi, piuttosto che un sistema imperfetto che milioni di investitori e consumatori han spinto nel fosso a causa di un deciso rifiuto a pensare cinque minuti del futuro.
Guardiamo di nuovo le ultime guerre: non possiamo andare oltre l’idea che il terrorismo finirà mangiando la merda dei cattivi. Perché? Perché è così che funziona nei film. In Star Wars quando l’imperatore muore, tutti i mali muoiono assieme a lui. Lo stesso con Sauron e Voldemort. Se uccidiamo/imprigioniamo tutti i boss della droga, le droghe cesseranno di esistere. Giusto?
È possibile trovare gli esempi anche nella vita personale. Se qualcosa andasse storto in ufficio, qualcuno dovrà pagarne il prezzo della colpa. Tutti si pareranno il culo perché sanno bene che i boss avranno bisogno di un cattivo nella loro storia.
Quando andremo a pensare ad un progetto personale (un nuovo lavoro, la perdita di peso, a prescindere), ci si aspetta la stessa struttura in tre atti. La stessa che si vedrebbe in un film (vedi il problema, portalo con te, sperimenta il momento più buio, alla fine trionferà). Resteremo delusi se ciò non accadesse (la parte “trionfale” non si mostra spesso).
Perché la gente è sempre così ossessionata con l’apocalisse? Poiché ogni storia ha una fine, l’idea che la “storia” dell’essere umano si possa trascinare per sempre, senza meta, senza mai progredire verso un qualsiasi obiettivo particolare, è semplicemente inimmaginabile. Non possiamo elaborarla.
E le aspettative su come debbano essere queste storie nel mondo reale e del ruolo che dovranno giocare, sono programmate in noi dalla cultura pop.
Quindi, sì. La materia film. La materia spettacoli TV. La materia romanzi. Formano la lente attraverso la quale vedremo il mondo. Il fatto stesso che tu non creda a questa materia, che anche in questo esatto momento tu stia ancora resistendo all’idea, TUTTO questo si renderà pericoloso proprio per te: vedere i film in modo da poter spegnere il cervello ed abbassare la guardia.
Ma mentre la guardia è abbassata, state permettendo loro di sollevare direttamente quella parte del cervello che crea la tua mitologia.
Se ci pensate, la parte del narratore è una responsabilità impressionante. E vi sentirete proprio a vostro agio, dando la responsabilità a Michael Bay.
E’ solo una cosa da tenere a mente: questo è tutto.
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