Si respira aria nuova. Beh, fondamentalmente, c’è chi ha pagato ben 2 euro per ottenere tutto ciò.
Questa ventata di novità ci regala una delle utopie più incredibili che la storia ricordi: la genialata del “Job Act“. Un’idea renziana – penserete – parte di un partito che si definisce democratico, ma che – dietro al velo dell’insipienza – cela i vecchi volti ideologici del socialismo non esclusivamente nostrano.
Spiace deludere le masse d’illusi, ma questa non è un’idea nuova né – tantomeno – partorita da questi esaltatori d’utopia dei percorsi ideologici marxiani. Job Act è una legge già scritta e sottoscritta da quel modello ideologico olografico obamista. Un’ideologia progettista socialista che ritiene di voler togliere ogni vincolo alle imprese per creare lavoro, andando così ad esaltarne la globalizzazione. Figlie di un’ideologia filomarxista, portano all’espansione di disoccupazione e crisi economica.
Inoltre, il previsto contratto di inserimento con piena libertà di LICENZIAMENTO, andrà ad estendere ulteriormente la precarietà del lavoro aprendo – anzi – spalancando le porte ai LICENZIAMENTI DI MASSA. Oggi è una realtà nelle piccole aziende, ma questa geniale liberalizzazione che il Volto Nuovo – dal background squisitamente ex-democristiano e socialista – propone e difende a spada tratta, andrà a ripercuotersi pure sulle grandi aziende e, assai probabilmente, nel settore pubblico.
Il Teatro dell'Oppresso, presenta:
"Il Gioco della Fame" #JobAct #utopie #marxismo #Mondonuovo #NWO pic.twitter.com/gfkQyQsBf6— Italia dei Dolori™ (@italiadeidolori) January 11, 2014
In buona sostanza, in realtà, in una visione a 360°, questa legge sembra esser stata scritta appositamente per incoraggiare la frode nei mercati azionari.
Strategie spinte e fortemente volute da lobbisti di Silicon Valley, la legge esenta le nuove imprese dagli obblighi contabili indipendenti per cinque anni, allenta tutta una serie di altre regole e – follemente – dice che le presentazioni preprospettiche non dovranno essere accurate e veritiere.
Si consiglia alle camionate di “giovani” di eseguire un backup e di assistere in silenzio all’inizio del saccheggio.
I governi daranno il benestare ai rapporti squallidi e saranno comatosi quando si tratterà di regolamenti.
Questo è un drammatico passo già compiuto da Barack Obama ed i servi striscianti lo seguiranno a ruota nelle direttive ricevute direttamente dai piani alti da parte di chi ha davvero l’Autorità in pugno.
Nessuno deve farsi illusioni su dove andrà a finire la corruzione di Wall Street dopo questa cosa. Certo è, che non potevano far di peggio. Anche questo è un prodotto di Agenda 21 (saggistica di approfondimento: Nuovo Disordine Sociale).
Hanno egregiamente edificato il Teatro dell’Oppresso, presentandovi come ancora di salvezza il Job Act, il Gioco della Fame.
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