Tratto da “La Nuova Scienza Politica“, Eric Voegelin – Per poter dare vita e spinta a un movimento, bisogna prima di tutto che ci sia qualcuno che si batte per una “causa“. Dal contesto di Hooker risulta che il termine “causa” era di uso recente in politica e che, probabilmente, furono i puritani a inventare questa formidabile arma dei rivoluzionari gnostici.
Al fine di far avanzare la sua “causa“, l’uomo che la propugna deve denunciare severamente, “in presenza della moltitudine”, i mali sociali e in particolare la condotta delle classi superiori. Una frequente ripetizione della denuncia farà maturare negli ascoltatori la convinzione che gli accusatori sono uomini di singolare integrità, zelo e santità, perché solo uomini straordinariamente buoni possono sentirsi così profondamente offesi dal male.
Il secondo passo consisterà nell’aizzare il popolo contro il governo in carica: ciò si potrà psicologicamente conseguire attribuendo all’azione o all’inazione del governo la colpa di tutti i mali e di tutta la corruzione, che di fatto sempre esistono nel mondo a causa delle debolezze dell’umana natura. Con questa imputazione del male a una particolare istituzione, gli accusatori mostrano la loro sapienza alla moltitudine di uomini che da sé soli non avrebbero mai pensato all’esistenza di simile connessione; nello stesso tempo, gli accusatori indicano il punto contro il quale bisogna sterrare l’attacco se si vuol rimuovere il male da questo mondo.
Conclusa questa fase preparatoria, è il momento di caldeggiare l’instaurazione di una nuova forma di governo quale “rimedio sovrano contro tutti i mali“. Perché la gente che è “posseduta dal disgusto e dallo scontento per il presente stato di cose” è abbastanza pazza da “immaginare che qualsiasi cosa (la virtù che sente tanto esaltata) possa esserle di aiuto; e tanto più, quanto meno si è data da fare”.
Se un movimento, come quello puritano, si fonda sull’autorità di una fonte letteraria, i leaders dovranno allora modellare “le nozioni e i concetti delle menti degli uomini in maniera tale” che i seguaci siano spinti ad associare automaticamente passi e termini scritturali con la loro dottrina, per quanto infondata possa esserne l’associazione, e che, con pari “automatismo”, siano spinti a chiudere gli occhi di fronte al contenuto della Scrittura incompatibile con la loro dottrina.
A questo punto interviene il passo decisivo nel consolidamento di un atteggiamento gnostico, quello cioè per cui “si persuadono uomini creduli, e con una spiccata propensione per siffatti piacevoli errori, che è una speciale illuminazione dello Spirito Santo a far sì che essi scoprano nelle parole le cose che gli altri, per quanto leggano, non riescono a scoprire”. Essi, quindi, si considerano degli eletti e questa esperienza porta a una “netta separazione tra costoro e il resto dell’umanità”, con l’ovvia conseguenza che il genere umano sarà diviso nelle due categorie dei “confratelli” e della “massa“.
Quando l’esperienza gnostica è consolidata, la materia prima sociale è pronta per la rappresentanza esistenziale ad opera di un leader. Infatti, continua Hooker, le persone di questo genere preferiscono la propria compagnia a quella del resto del mondo, accettano volentieri consigli e guida dagli indottrinatori, trascurano i propri affari, consacrano tutto il proprio tempo al servizio della causa e forniscono generoso aiuto materiale ai capi del movimento. Una funzione particolarmente importante, nella formazione di tali società, svolgono le donne, perché dotate di minor senso critico, più aperte ai richiami emozionali, tatticamente ben piazzate per influenzare mariti, figli, persone di servizio e amici, più inclini degli uomini a fornire informazioni sugli stati d’animo prevalenti nella cerchia delle loro conoscenze, e più generose nel fornire aiuti finanziari.
Una volta che si sia organizzato un ambiente sociale di questo tipo, diventa difficile, se non impossibile, disgregarlo per via di persuasione.
Non appena un uomo di opinione diversa apre bocca per far opera di persuasione, essi si tappano le orecchie, non prendono in considerazione le sue ragioni e la risposta si riduce invariabilmente alla ripetizione delle parole di Giovanni: “Noi siamo dalla parte di Dio e chi conosce Dio presta a noi ascolto; voi invece siete dalla parte del mondo e parlate per la gloria e la vanità di questo mondo e il mondo, al quale appartenete, vi presta ascolto”.
Essi sono impermeabili a ogni argomentazione e hanno sempre una risposta pronta. Se gli si dice che non sono in grado di giudicare su certe questioni, essi rispondono invariabilmente: “Dio preferisce gli uomini semplici“.
Se gli si dimostra, con argomenti convincenti, che dicono cose prive di senso, essi replicano invariabilmente: “Anche l’apostolo di Cristo era considerato matto”. Se li si invita con dolcezza alla disciplina, essi reagiscono moltiplicando le accuse contro “la crudeltà di uomini assetati di sangue” e dichiarandosi ridotti al ruolo dell'”innocenza perseguitata per la verità”.
Insomma:
si tratta di un atteggiamento psicologicamente corazzato, sul quale nessuna argomentazione può far breccia
(RICHARD HOOKER, Works, ed. Keble, 7a ed., Oxford 1888. Ne abbiamo qui riassunto le pagine I, 145-155).
E’ così che funziona anche oggi e – soprattutto oggi – la metodologia propagandistica progressista.
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