Spalancate le porte alla “nuova” e pianificata società socialista – insidiatasi grazie alle masse traditrici che prontamente hanno saputo svendere un paese per ottanta euro o solo anche per mantenere il posto di lavacessi in un istituto di scuola elementare, ottenuto mettendo una semplice X su un pezzo di carta riciclata – assisteremo presto al trionfo di Proudhon con le sue appendici anarchiche e sindacaliste, grazie anche all’assist di “nuovi” movimenti paravento, convergenti nella stessa fogna ideologica.
Le masse vengono sempre più attirate dal fascino dell’inutilità di piccoli fantocci cui l’unico “dovere” sarà esclusivamente quello di illudere, raccontando pietose bugie ad un pubblico di fessi patentati.
Antichi ma sempre efficaci espedienti che i sistemi adottarono attraverso la storia fino ai giorni nostri; piccole grandi trappole sociali per catturare la maggioranza dotata di straordinaria miseria intellettuale.
Per non parlare poi dell’idea di “sentirsi membro” della masse totale. Quest’idea può attrarre solo un uomo che di per sè non ha molta sostanza.
La personalità di questo individuo, deve essere adeguatamente sottosviluppata, dev’essere talmente carente nell’organizzazione e nell’equilibrio spirituale, che l’angoscia dell’esistenza non può essere controllata e assorbita dai normali processi di una vita matura e contemplativa.
Di conseguenza, questi sarà afflitto da insicurezze, frustrazioni, paure, aggressività, ossessioni paranoiche ed avversioni incontrollabili.
La vera scappatoia per l’uomo che non può liberarsi da questo stato in virtù di una soluzione personale, è sempre stata e sarà sempre l’immergersi in una personalità collettiva, che troverà a portata di mano o evocherà per l’occasione.
Nel caso dell’oggi, hanno pensato bene di costruire ad hoc lo strumento più adatto alla distruzione sociale, facendolo credere essere una sorta di “strada per il domani“, del “cambiamento“, di una “via per la liberazione” dal parassitismo politico, senza rendersi conto di esser caduti in un luogo di parassiti ancora più nocivi e deleteri.
Il tribalismo è la risposta all’immaturità perché consente all’uomo di rimanere immaturo con il benestare del “suo” gruppo.
Questo concetto lo si potrà applicare anche a quelli che dirigono il gregge. Quegli individui che si sentono onnipotenti per il solo fatto di pilotare come cani da pastore, questo gregge di pecore obbedienti.
Pure questo genere di “conduttore” o “portavoce” che non sarà una grande persona, potrà comunque essere pienamente un individuo utile.
Una tribù o setta di utilitaristi immaturi, può quindi essere una comunità molto efficiente e potente, ma – al tempo stesso – assai pericolosa se per un qualunque motivo le proprie insicurezze, provincialismi, xenofobia e paranoia s’indirizzano verso gli altri in maniera aggressiva.
Nell’ora presente, ne possiamo constatare il fenomeno con i nostri stessi occhi.
Ad ogni modo, le tribù che emergono nella crisi di una civiltà, possono rivelare una considerevole efficienza politica. L’immaturità non è un argomento che va contro al potere politico. Anzi, ne è utile servo.
L’efficienza politica ed il sopravvissuto valore di un movimento tribale, non solo si aggiungono al suo fascino, ma rendono possibili forme di esistenza politica di durata apprezzabile per masse di uomini, le quali già divennero infatti sempre più libere di riorganizzarsi in nuove forme politiche in un’epoca in cui le istituzioni di una grande civiltà cominciarono a decadere, proprio come accadde nel secolo XVIII. Così accade oggi.
Esistono quindi le condizioni per una riuscita evocazione tribale, grazie all’utilitarismo degli utili idioti: vi è un tipo d’uomo la cui presenza è garantita in ogni tempo ed in numero rilevante; si sta verificando la circostanza della crisi di una civiltà, nella quale le masse di questo tipo, sono pronte a rispondere ad un nuovo appello (il proletariato interno, per dirla alla Toynbee).
Ne possiamo elaborare un’idea dal duplice merito:
– di essere abbastanza vicina alla tradizione, per ingannare quanti non sono particolarmente acuti;
– di fornire una personalità collettiva a coloro che vogliono barcamenarsi nella vita con quel minimo sforzo che passa sotto il rispettabile nome di “utilità“
Ricordiamo al gentile lettore che chi avversa uno Stato forte, si avvale dell’esempio comunista – figlio del socialismo – per illustrare il rischio alla quale si sta andando incontro.
Giacché, qualsiasi Stato indebolito nelle sue fondamenta come succede nell’ora presente – ove non vengano posti limiti al suo potere – finirà per consegnarci tutti ad un governo marxista o ad una qualche sua variante profana di tipo svedese.
La tormenta che nell’ORA PRESENTE pare essere devastante, passerà presto dalla “Filosofia della miseria” di Proudhon al potere totalitario di Lenin.
Daniza, l'animalismo e noi, che la pensiamo come Savater | Tempi.it http://t.co/ll7EL6feOu
Teorie utilitariste di Bentham portano a DERIVA.— Italia dei Dolori™ (@italiadeidolori) September 14, 2014
STUDI & APPROFONDIMENTI basati su Eric Voegelin.
BIBLIOGRAFIA:
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