“La Danimarca annuncia un passaporto digitale per la vaccinazione“
L’annuncio non è stato fatto dal ministero danese della Sanità, ma dal ministero danese delle Finanze. Che cosa “strana”, nevvero? L’uomo comune continui pure a confidare e ad elevare al cielo gli “economisti”, una branca tecnocratica che ha catturato con astuzia l’uomo istupidito, il quale ha offerto loro una fiducia malriposta, infinitamente esagerata. Continuiamo.
Dalla fine di febbraio 2021, il paese nordico avrà un passaporto digitale funzionante che conterrà un codice QI, i vaccini sperimentali “Covidiot” ed i relativi dati sanitari che saranno caricati sul telefono cellulare, i quali consentiranno anche di consultare tali informazioni su una pagina web. Questo “documento digitale” dimostrerà che la persona è stata vaccinata e che tale persona potrà, quindi, viaggiare o accedere a determinati servizi!
«Sarà un passaporto aggiuntivo che potrà essere conservato sul vostro cellulare e documenterà che siete stati vaccinati. Trattasi di noi che, come paese, approfittiamo dei vantaggi digitali che abbiamo. Saremo i primi al mondo ad averlo(sic!)»
ha dichiarato il ministro delle Finanze ad interim Morten Bødskov in una conferenza stampa.
«Utilizzando i progressi digitali disponibili possiamo consentire viaggi e partecipazione alla vita culturale in Danimarca. Godremo del passaporto per molti anni»
replica nella stessa apparizione il direttore generale dei datori di lavoro, Lars Sandahl Sørensen.
L’attuazione di questo passaporto è stata all’oggetto di gravi manifestazioni di protesta da parte dei movimenti civili che non sono affatto d’accordo con la classificazione dei cittadini secondo i vaccini (che è pura discriminazione, tanto quanto lo è quella razziale), poiché ritengono che potrebbe essere un motivo di divisione sociale ed emarginazione.
Questa stessa proposta è oggetto di discussione a Bruxelles, dove alcuni paesi preferiscono chiamarlo “certificato” piuttosto che “passaporto“; proposta sostenuta da Grecia, Spagna e Portogallo.
La Commissione europea ha stabilito che
«è necessario avere un certificato (e chi lo dice?, nda), è una necessità medica (cui ne possiamo fare a meno come sempre abbiamo fatto, nda) ed è un requisito dell’OMS (e chi è “OMS”?, nda). La seconda questione è ciò che quel certificato consentirà, qualcosa che deve essere discusso in ambito politico per avere regole comuni (ah! le “regole comuni” socialiste, di staliniana memoria, nda) e come il certificato vaccinale può essere combinato con il test negativo se non si è ancora avuto accesso al vaccino (in realtà, una pericolosa terapia genica a livello sperimentale che sta provocando morti e gravi malattie invalidanti, nda)»
Lo ha annunciato il presidente Ursula Von der Leyen, che è “Dama di Gran Croce dell’Ordine al merito di Lituania”: lo ricordiamo soprattutto ai distratti.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel, da parte sua, introduce l’idea che tutto ciò “avrebbe senso” solo quando la campagna vaccinale sarà a buon punto e tutti i cittadini avranno avuto l’opportunità(sic!) di vaccinarsi liberamente.
La Francia ha scartato l’idea, così come la Romania, sostenendo che il certificato di vaccinazione dovrebbe essere utilizzato per motivi medici, non per i viaggi o altro.
«Lo accogliamo con favore ed in modo positivo»
riferiscono fonti della Farnesina
«L’Esecutivo ha lavorato in modo proattivo (si ponga massima attenzione all’uso di termini specifici, tipo “proattivo“, nda) per garantire livelli di mobilità. Se vi è consenso sul fatto che le persone che hanno ricevuto i vaccini, allora queste dovrebbero essere in grado di muoversi perché non hanno un’influenza negativa: la Spagna (territorio pilotato da una vasta congrega di marrani, nda) ha sempre convenuto che dovrebbero essere consolidati livelli più elevati di mobilità»
riferiscono fonti della Farnesina
Anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis (Grecia, territorio storicamente comunista, pilotato da apostati millennaristi, nda), concorda(sic!) sul lancio di un certificato europeo comune per le persone vaccinate contro il “Covidiota-19“, come indicato in una lettera inviata al presidente della Commissione europea ed ai capi di Stato e di governo dei paesi membri. In allegato alla sua lettera, un progetto di certificato redatto dalle autorità greche per facilitare la libera circolazione dei cittadini vaccinati, un certificato che coprirebbe l’imbarco in tutti i mezzi di trasporto: aereo, marittimo e ferroviario (stiamo perdendo di vista che la “libera circolazione dei cittadini” è sempre stato un diritto di tutti e così deve continuare ad essere, nda).
Tuttavia (e fortunatamente), alcune organizzazioni per i diritti civili stanno richiamando l’attenzione su questo squallido progetto luciferiano di segregazione umana.
«I passaporti vaccinali creerebbero un sistema di identificazione digitale oppressivo e porterebbero ad una APARTHEID SANITARIA che è incompatibile con un Paese libero e democratico. Le identificazioni digitali rilasciano cartelle cliniche, lavorative, di viaggio e dati biometrici su ognuno di noi, alla portata delle autorità e dei burocrati statali. Questo piano pericoloso normalizzerebbe i controlli d’identità, aumenterebbe il controllo statale sui cittadini ed sarebbe un bottino molto ambito per i criminali informatici»
dichiarazione di Silkie Carlo, direttore di Big Brother Watch
SAGGISTICA DI APPROFONDIMENTO: IDENTITÀ DIGITALE E PROGETTO ID2020
Il Comitato di Emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) -fare mente locale su “cosa è ed a chi appartiene” l’agenzia privata OMS- ha chiesto ai paesi di non richiedere la prova della vaccinazione contro il “Covidiota-19” per poter viaggiare.
«In questo momento (e, probabilmente, solo “in questo momento”, nda), chiediamo che la prova dei requisiti di vaccinazione o immunità per i viaggi internazionali non sia introdotta come condizione per l’ingresso, poiché ci sono ancora incognite significative sull’efficacia della vaccinazione nella riduzione della trasmissione e c’è una disponibilità limitata di vaccinazioni (ecco il vero punto su cui essi vertono: la “disponibilità vaccinale” da aumentare, nda). E, in ogni caso, essere vaccinati non dovrebbe esentare i viaggiatori internazionali dal rispettare altre misure di riduzione del rischio (cvd!)»
Lo ha stabilito il “comitato” riunitosi il 14 gennaio 2021 su richiesta del direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, cui aveva chiesto di emettere un parere
Ma qualcuno in Israele ha reagito contro la vaccinazione coatta e contro il “passaporto vaccinale”, pericoloso strumento discriminatorio, portando gli argomenti direttamente in esame alla Corte dell’Aia. Attendiamo con fiducia l’esito della Corte penale perché questa sarà una sentenza fondamentale anche per la libertà degli italiani.
In buona sostanza, come potersi comportare contro questi mostri dominionisti? La risposta è semplice: rifiutare!
Ribellarsi a questo stato di cose. Come? Denunciando, facendo esposti, trascinandoli in tribunale…
È necessario RIFIUTARE queste derive totalitarie perché dal “passaporto vaccinale” potreste, potenzialmente, ritrovarvi molto presto in un gulag di ultima generazione (volgarmente dette “Smart Cities“) camuffato da “ospedale” con un “braccialetto elettronico” alla caviglia. Bene che vada.
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