Un concetto che divide il collettivismo (socialismo) dall’individualismo ha a che fare con l’origine dello stato di potere. Come ho già scritto varie volte – gli individualisti credono che un governo giusto tragga forza – non dalla conquista e sottomissione – ma dal popolo. Ciò significa che lo Stato non può avere alcun potere legittimo, a meno che, non lo riceva dai cittadini.
Un modo di vedere, sarà che i governi potranno fare solo determinate cose quando anche i cittadini ne avranno il diritto. Se gli individui non avranno il diritto di eseguire un certo atto – allora questo potere non sarà concesso nemmeno ai rappresentanti eletti. Non si può delegare ciò che non si ha. Non avrà nessuna importanza di quale potrà essere il numero di persone. Se nessuno avrà un potere specifico da delegare, non ce l’avrà nemmeno la controparte.
Usiamo un esempio estremo. Supponiamo che una nave affondi in una tempesta e tre uomini esausti stiano lottando per la sopravvivenza in mare. Improvvisamente, scenderà un salvagente, ma questi sarà progettato solo per tenere a galla una persona, ma – con un pò di cooperazione – potrà tenere a galla due persone. Tuttavia, quando il terzo uomo afferrerà il salvagente, tutto diventerà inutile e – tutti e tre – ancora una volta, resteranno in balia del mare.
Quindi, proveranno a prenderlo a turno: uno, mentre starà a galla. Gli altri due, cercheranno di trattenerlo. Ma, dopo poche ore, nessuno di loro avrà la forza di continuare. La triste verità sta diventando più chiara gradualmente. A meno che uno di loro non si stacchi dal gruppo, tutti e tre annegheranno. Allora, cosa dovrebbero fare?
La maggior parte delle persone direbbe che – due di loro – sarebbero giustificati se ne lasciassero uno. Il diritto di sopravvivenza è di primaria importanza. Sacrificando la vita di uno, si andrebbe a giustificare moralmente l’atto che salverebbe le altre due vite. Questo sarà certamente vero per l’azione individuale, ma per quanto riguarda l’azione collettiva? Con quale diritto i due uomini si possono coalizzare contro l’altro?
La risposta dei collettivisti sarà quella che i due uomini avranno maggior diritto alla vita perché supereranno il terzo. E’ una questione matematica: il bene maggiore per il maggior numero. Ciò rende il gruppo più importante rispetto all’individuo e giustifica l’azione. C’è una certa logica su quest’argomento, ma – se dovessimo semplificarlo ulteriormente – vedremmo che anche se l’azione potesse apparire giusta, sarà giustificata dal ragionamento sbagliato.
Supponiamo ora che ci siano due soli superstiti – in modo da eliminare il concetto di gruppo – e che il salvagente sostenga una sola persona, non due. In queste condizioni, sarebbe come dover affrontare un nemico in battaglia. È necessario uccidere od essere uccisi. Solo uno potrà sopravvivere. Ora si tratta di competere con il diritto di sopravvivenza di ogni individuo e non esiste alcun gruppo mitologico per confondere il problema. In questa condizione estrema, appare ovvio che ogni persona avrà il diritto di fare tutto quello che potrà per preservare la propria vita. Anche se porterà alla morte dell’altro.
Alcuni potrebbero obiettare che sarebbe meglio sacrificare la propria vita per qualcun altro, ma pochi sosterrebbero che non farlo sarebbe sbagliato. Così, quando le condizioni saranno semplificate, vedremo che il diritto di negare la vita agli altri, deriverà dal diritto individuale di proteggere la propria. Non ci sarà nessun bisogno di stabilire alcun gruppo.
Nel caso dei tre sopravvissuti, la giustificazione di negare la vita ad uno di questi, non deriverà da un voto di maggioranza, ma dal diritto individuale e separato di sopravvivenza. In altre parole – ad uno di questi, da solo – sarà giustificata l’azione. Non saranno autorizzati dal gruppo. Quando si ingaggia la polizia per proteggere la comunità, si starà semplicemente chiedendo loro di far ciò che noi stessi avremmo il diritto di fare.
L’uso della forza fisica per proteggere le nostre vite, la libertà e la proprietà è una funzione legittima di governo perché questo potere deriva dal popolo in quanto individuo. Non nasce dal gruppo.
Ecco un altro esempio – molto meno estremo – ma più tipico di ciò che accade realmente ogni giorno negli organi legislativi. Se un giorno i funzionari del governo decidessero che nessuno debba lavorare la Domenica e – anche supponendo che la comunità sostenesse in genere la decisione – da dove deriverebbe l’uso del potere della polizia di Stato ad eseguire tale decreto?
I singoli cittadini non hanno il diritto di costringere i loro vicini a non lavorare. Quindi, questi non potranno delegare quel diritto al loro governo.
Allora, da dove deriverebbe questa autorità? La risposta è che sarebbe venuta da se, si sarebbe autogenerata. Sarebbe un qualcosa di simile al diritto divino delle antiche monarchie, in cui si ipotizza che i governi rappresentassero il potere e la volontà di Dio.
In tempi più moderni, la maggior parte dei governi non hanno nemmeno la pretesa di avere Dio come loro autorità, ma di fare affidamento solo sulle squadre speciali e gli eserciti: e, chiunque obietti, sarà eliminato.
Quando un governo sostiene di trarre autorità da una qualsiasi fonte diversa dai governati, conduce sempre alla distruzione della libertà.
NO DIFFERENCE between #communism and #socialism: COMMUNISM proposes to enslave men by force, SOCIALISM—by vote.
— Italia dei Dolori™ (@italiadeidolori) February 5, 2015
Impedire agli uomini di lavorare la Domenica, non sembra essere una grande minaccia per la libertà, ma – una volta che il principio sarà stabilito – si apriranno le porte ad altre disposizioni. Sempre più. Fino a che la libertà andrà scomparendo. Questo succede ai giorni nostri.
Se accetteremo che uno Stato – o un gruppo – si prenda il diritto di fare le cose che gli individui – da soli – non hanno il diritto di fare, allora approveremo involontariamente il concetto che i diritti non sono intrinseci all’individuo e che – di fatto – avranno origine dallo Stato. Una volta accettato tutto questo, saremo sulla strada della tirannia.
I collettivisti non si preoccupano di questioni così complesse. Credono semplicemente che un governo – di fatto – abbia poteri maggiori rispetto a quelli dei cittadini e che la fonte di tali competenze – pensano – non siano gli individui all’interno della società, ma la società stessa: i gruppi a cui gli stessi individui appartengono.
Finchè la gente sarà tendenzialmente collettivista, saremo costretti a sprofondare ogni giorno di più nella forma più arcaica di servilismo.
Meditate. Il Nuovo Ordine Mondiale è più reale e vicino di quanto possiate immaginare.
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