La legge è solo un riflesso di quelle persone che consentono ad esser disciplinate da tali leggi. La legge, come i costumi della società, è così: questa cambia come la società evolve o decade. Questi cambiamenti sono spesso caotici ed impenetrabili.
Allora – giunti a questo punto – dove siamo diretti? Guardatevi attorno. Vedete qualcosa di meglio? Un futuro migliore? Probabilmente, no. Ma questo non significa che le cose siano giuste in ogni caso. Se si riesce a ricordare il passato o leggere la storia (di grande rilevanza e che – purtroppo – pochi ne mantengono il nitido ricordo), ci si ricorderà che gli eventi – in generale – volgono a prendersi cura di sè stessi senza l’interferenza dei politici e dei loro quadri.
Perfino la migrazione desertica dei primi anni Trenta – alla fine – produsse la riconciliazione con la natura. Questo, a dispetto del romanzo più drammatizzato di Steinbeck “Grapes of Wrath “, dove – in America – la vita continuò senza l’intervento del governo. La vita sembrava proseguisse anche senza la necessità della supervisione del governo. Contrasto, questo, con il controllo autoritario del governo dell’Unione Sovietica durante lo stesso periodo. Il modello sovietico fu un successo? Nonostante gli obiettivi del comunismo fossero ideali del tipo “ad ognuno secondo i suoi mezzi, a ciascuno secondo i suoi bisogni“. Si rivelò come esserci un paio di pretoriani più bisognosi e molti, molti proletari mediocri. Spesso, i mezzi erano così scarsi al punto di morire di fame, ma il significato di tutto era proprio questo.
Ogni volta che un sistema politico verrà generato con ideali eufemistici, questo verrà sovvertito. La rivoluzione russa fu sovvertita da slogan ed espiazioni. Gli slogan passavano per quello che oggi chiamiamo correttezza politica. L’espiazione iniziava poco a poco e finiva in una vera e propria campagna terroristica. Cosa aveva portato al terrore? Nessuno lo sa. Una parola a caso, uno sguardo scortese oppure una qualsiasi cosa che poteva portar dritti al gulag o peggio.
Oggi, basta dire una cosa sbagliata quando – ad esempio – attendi in una fila: cosa potrà accadere dopo? Quella cosa – forse – non entrerà immediata od a titolo definitivo, ma tanto basterà per inoculare l’approccio al terrore al controllo della società. Se capitasse tutto questo ad una qualche povera anima, dovreste tener ben sigillate le labbra, assieme a quelle dei vostri figli. La libertà di parola esiste solo per modo di dire. Proprio come topi da laboratorio soggetti allo shock della sperimentazione, impareremo presto a prestare attenzione agli indizi che ci scuoteranno. Non consapevoli, li sommeremo tutti, calcolando mentalmente quando giungeranno i prossimi. Ma staremo inconsciamente in guardia per gli eventuali errori dati dal nostro comportamento: quelli che ci potranno portare ad avere delle scosse.
Questo stato delle cose, fa stare costantemente in guardia la persona media. Ben presto, saremo come gli psichiatri o gli psicologi che – su base settimanale o giornaliera – non sembrano mai scoprire la radice del problema. La ragione per cui il problema non potrà essere scoperto, sarà quella di non voler rivelare di essere dei potenziali anticonformisti politicamente corretti. Qui entra in ballo lo scenario del “politicamente corretto“.
Nessuno vorrà esser percepito come politicamente scorretto. Quindi – per così dire – impareremo ad “Amare la Bomba” (Il dottor Stranamore, ovvero “come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba“, Peter George). Chiunque inizierà ad usare parole “politicamente corrette” ed a far politica sulle “cose giuste“. Si inizierà presto a donare un euro preso dal proprio reddito per sostenere le campagne politiche. E’ successo proprio in questi giorni: pagare per votare! Dopotutto, non ci costa nulla, no? Suppongo che questi contributi politici crescano dal suolo o qualcosa del genere. Non sono certo guadagnati nè sudati.
Ora, si è costretti dai nostri vicini ad essere “politicamente corretti“: ci raccomandano il loro analista preferito nel caso in cui si abbiano eventuali ansie. Ben presto, si inizierà ad assumere dei farmaci. Spesso con nomi sull’etichetta che terminano con “pam“. Come diazepam ed affini: ci si sentirà meglio nell’andare avanti a pillole e/o gocce. Quelle che ci faranno ritrovare presto in quella mentalità “politicamente corretta“.
Nel tempo, la produttività lavorativa verrà meno ed il datore di lavoro inizierà a lamentarsi. Con lui, andrete a discutere le vostre ansie. Lui concorderà e vi suggerirà il suo terapeuta di fiducia: quello che avrà una visione più nitida sulle questioni “politicamente corrette“. Come si lascerà l’ufficio, questo ci toglierà dall’elenco “A” e ci inserirà nell’elenco “C”: come persone instabili perché non del tutto “politicamente corrette“.
Una Storia come Tante
Ora, rientrate nel programma per una visita ai servizi sociali, accompagnati da vostra moglie. Sì, è giusto così. L’assistente sociale è un destinatario di benessere per chi è stato costretto alla cassa integrazione od è disoccupato, per esempio. Un lavoratore cassaintegrato o disoccupato non avrà idea di che cosa gli vogliano dire o fare, ma sa che l’assistente sociale avrà un certo potere e che non esiterà ad usarlo. Verrà a casa vostra come fosse un angelo vendicatore, come se voi foste il peggior molestatore di bambini mai catturato. Arriverà con la macchina dei servizi sociali. I vicini riconosceranno quella vettura e presto saranno felici della punizione che meritavate.
L’assistente vi tratterà come foste merda. Perché trattare in questo modo dei perfetti sconosciuti? Perché può.
Cerchiamo di comprendere meglio con degli esempi estremi: questo lavoratore – magari pochi mesi prima – era un habitué alla cocaina oppure era una puttana di strada che lavorava per sua abitudine. Come contentino alla protesta pubblica contro lo stato sociale, il governo li prende dal loro benessere e li mette seduti a far nulla. Tutto questo andrà a tagliar loro il normale reddito, assegnandoli ad un’assistente per la protezione sociale. Gli assistenti avranno un sentimento di vendetta. Questa sarà la ragione per cui dovranno – eufemisticamente parlando – andare a “lavorare” tutti i giorni. Questa sarà la ragione del perchè diventerete il bersaglio. Avranno il potere di portar via i vostri figli per qualsiasi motivo: questo – specie nell’ultimo periodo – è stato percepito da tutti. Le bacerete il culo con tutte le frasi ed espressioni “politicamente corrette” che avete a disposizione.
Non funzionerà nulla: la sua parola sarà legge. Non vi dirà nulla circa la sua decisione, ma andrà nel proprio ufficio a compilare il modulo. Quello che raccomanderà al giudice di portar via i vostri figli, di inserirli in case affidatarie diverse. Questo è il loro sporco gioco.
Non appena l’assistente se ne andrà – e prima di avere la cattiva notizia – vostra moglie vi darà uno schiaffo, urlando: “Sei un bastardo senza spina dorsale, si! Perché non ti sei ribellato a quella donna orribile?“. Non potete far nulla per calmarla. Lei inizierà a lanciarvi le cose addosso. Vi verrà incontro con un ferro da stiro e voi cercherete di prenderla per le braccia per evitare che si faccia male. Oops … Il ferro cade e le lascia un segno leggero sul suo braccio. Allora lei chiamerà la polizia. Sarà già stata ipnotizzata PRIMA dall’assalto pretoriano propagandistico dei media sugli abusi familiari. I poliziotti avranno l’ordine preciso di prendervi in custodia ogni volta che accade.
Saranno pronti a far questo perchè indottrinati dai loro legittimi superiori che saranno diretti – a loro volta – dai legislatori eletti che – ancora – saranno controllati dai loro servi e padroni pretoriani.
Lei ha un livido e voi no. In compenso, avete sentito il gelo delle manette. Dopo qualche giorno di cella – nella sporcizia, vomito e feci di altre persone – sarete chiamati assieme ai vostri vestiti sporchi e puzzolenti che indossavate quando vi portarono via senza tanti complimenti. Il giudice prenderà la sua decisione davanti a vostra moglie che sarà lì, ma che si rifiuterà di dividere ancora la casa con voi perché fuori c’è scritto il suo cognome. Lei sarà ancora più arrabbiata perché i servizi sociali le avranno mandato un avviso preliminare dove intendono togliervi i figli. Questa sarà tutta colpa vostra perchè non avevate saputo affrontare quella bastarda di un’assistente sociale.
Due settimane più tardi, andrete in tribunale per l’udienza preliminare. Vi guarderete attorno e vi sentirete come se l’intero esercito russo abbia usato la vostra bocca per farne una latrina. Il Procuratore chiede al giudice per la prosecuzione e il difensore civico rinuncia allegramente ad illustrare il vostri diritti.
Non sapete cosa significhi, ma il vostro compagno di cella vi dice che avete guadagnato un altro mese di carcere mentre i servizi sociali parleranno delle vostre vite difficili. Adesso, il desiderio segreto sarà quello di diventare un assistito dai servizi perché sarete pagati di più e non perderete la causa. Il vostro Difensore civico lavora da quindici anni e le sue battute sono sempre così vicine allo zero: non sa nemmeno usare un computer. Da piccolo fu picchiato costantemente, tanto da essere ormai immune alle vostre preghiere. Prima, aveva sentito tutto e non ha mai vinto una causa: quindi, perché sentirsi come se aveste preso un pugno nello stomaco? Tanto sarà del tutto inutile.
Il vostro difensore civico non proviene da scuole eccellenti, sarà già tanto se le avrà terminate. E’ felice così: mantenendo il suo lavoro fino all’età pensionabile. Nulla di più.
Due mesi dopo, venite trascinati nuovamente alla corte con il pretesto di una nuova prova. Chiameranno vostra moglie per testimoniare contro. La stessa che avrà avuto il tempo di prendere in considerazione tutte le sue alternative. Sta pagando ancora l’affitto, i servizi tengono in affidamento i bambini, lei sarà ancora più incazzata e solitaria. Deciderà di non testimoniare: così, il procuratore chiamerà il poliziotto per trarvi ancora una volta in arresto. Vi metterete a leggere ciò che aveva dichiarato: “… mi ha fatto male e non mi lasciava andare“. Da qui, vi aggiungeranno una pena ulteriore ed il giudice vi farà ammanettare.
Alla fine uscirete, ma senza il permesso di visitare i vostri bambini che ora vivono nello squallore. I servizi vi minacciano e voi siete completamente sepolti nella foschia alcolizzata che avete creato, vivendo avvolti in un cartone finchè aspettate per un posto vacante al coperto.
Non conoscete la realtà delle cose: di come fanno per far riposare i loro corpi stanchi. Domani saranno ancora lì, di nuovo per le strade. In un giorno o due. Tutto questo per dare forma ad un altro giorno di speranza.
Questa storia è un breve scorcio del caos che sta per arrivare. Peggiorerà? Potete scommetterci: questo è solo un brufolo sul sedere di una puttana sifilitica. L’infezione reale è al suo interno. Dall’esterno, vediamo i vestiti di classe ed il trucco. All’interno, risiede il vero cancro in attesa di afferrarti.
Quando li sentirete dire: “State con noi, risolveremo ogni cosa“, potete star certi che come minimo avranno la lebbra. Una vita serna e piacevole, potrà esser invasa dal caos? Provate a chiederlo ai lavoratori del piano 104 del World Trade Center alle 8:30 del mattino dell’11 settembre 2001. Se qualcuno glielo avesse detto, l’avrebbero sicuramente preso per pazzo. Nessun caos nella loro vita.
Ma ci sono forze che vanno al di là della nostra comprensione umana: sempre in agguato per gettare il caos nelle nostre vite. Avremo sempre a disposizione quel minimo di caos da distribuire agli incauti.
Come possiamo evitarlo?
Per una qualche ragione, questi atti apparentemente casuali, sono il prodotto di un gruppo di asserviti che volgono ad ottenere e mantenere quel potere che non siamo in grado di capire o contrastare. Se c’è chi pensa che quello stuolo di leggi – tanto da riempire una biblioteca, ognuna delle quali potrà mettere in prigione qualcuno – non siano caotiche, allora non avete prestato attenzione alla tesi di questo mio articolo. Le cose sono già caotiche. E – sicuramente – peggioreranno finchè il limite asintotico della loro potenza non sarà raggiunto.
Che cosa è questo limite asintotico?
Questi rifiuti sono gli stessi componenti che rendono piacevoli queste bevande. Tuttavia, questi prodotti di scarto sono mortali per il lievito: proprio come lo sarebbero i nostri scarti se ci sguazzassimo dentro. Il lievito aumenterà in ambiente limitato, come una bottiglia o una botte, fino a raggiungere un limite asintotico (ecco qui la parola). Tale limite, sarà raggiunto quando giungerà quell’equilibrio in cui tutto il lievito sarà ucciso dai suoi stessi rifiuti. Quel che rimarrà, non potrà più fermentare e sarà essenzialmente statico.
Tuttavia, la miscela non sarà del tutto sterile e vi resteranno alcuni batteri. Per cui, avverrà un’altra reazione in cui il nuovo vino o birra saranno trasformati in aceto (acido acetico). L’acido acetico – essendo un prodotto di scarto dei bacilli – andrà ad uccidere gli stessi bacilli ed, alla fine, il processo si ferma. Ad un certo punto, si scopre che il vino non sarà più tale e – spesso – sarà buttato.
Nella società attuale, il processo è analogo.
Noi – un microcosmo della società (l’analogo succo d’uva) – siamo infiltrati di luoghi comuni e concessioni (l’analogo lievito) e – lentamente – trasformiamo il nostro ambiente politico in una sostanza apparentemente favorevole (l’analogo del vino) che sembra vantaggioso per il bene comune più grande.
Tuttavia, lasciati al caso (l’analogia del caos) i pretoriani (l’analogo bacillo) entrano in scena e divorano il prodotto del nostro lavoro (l’analogo alcool e l’analoga anidride carbonica sovvertono alla propaganda) e ci convertono tutti a perdere (l’analogo acido acetico).
Nel corso del tempo, i rifiuti vengono scoperti esser causa degli effetti del caos e una rivoluzione butta fuori i rifiuti o si entrerà in un’era oscura.
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