Come vedete, o cari figli, lo Spirito ha parlato, ed è stato chiaro.
Non confidate nell’uomo, ma solo in coloro a cui è concesso legiferare
e condurre il popolo di Dio fra gli scogli ed i marosi del razionalismo,
del laicismo, dell’illuminismo, del materialismo, del nichilismo,
del relativismo, del vandeismo, del cognitivismo, dell’idealismo,
del divismo, del menefrechismo, del prosciuttivismo,
del panemarmellatismo, dell’arrostivismo, dell’induttivismo
e del vacanzierismo intelligente.
L’obbedienza spontanea supera sempre quella forzata.
(Senofonte)
Il concetto di uguaglianza che stanno cercando ossessivamente d’infondere – attraverso media e sistemi informatici – è verosimilmente quello di rendere le persone UNIFORMATE, portandole così a NON aver più un proprio pensiero, una propria opinione, nessuna identità né personale né nazionale, ad esser collettivisti piuttosto che individualisti (vedi approfondimenti).
Solo agendo in modo ladronesco questo (ri)nascente e persistente sistema di oligarchia plutocratica può manipolare le masse per i lerci scopi mondialisti.
E’ assolutamente necessario che le masse imparino a distinguere ed a riconoscere il senso delle parole, il loro significato, la loro radice etimologica. L’oscura ignoranza a livello quasi totale su derivazione e storia delle parole, è il punto di forza su cui fanno leva questi criminali sociali. Ecco come hanno cambiato i significati ORIGINALI di questo termine:
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TERMINE ORIGINALE (etimologico Zanichelli, 1999)
- s. f. ‘stato o condizione o qualità di uguale’ (sec. XIV, meditazione sull’albero della Croce) est. ‘parità, equilibrio, corrispondenza’ (1604, D. Fontana)
- ‘principio per cui tutti gli uomini sono considerati davanti alla legge senza distinzione e privilegi’ (1875, Rigutini-Fanf.)
TERMINE SCONVOLTO (in rosso, i cambiamenti/aggiunte fatti)
1 Condizione, proprietà di due o più enti di avere le stesse caratteristiche; SIN identità: u. di aspetto, di colore; anche parità, equilibrio: u. di intenti || gramm. comparativo di u., costruzione che stabilisce una parità (di aspetti, condizioni, situazioni) tra due termini messi a confronto
2 Condizione di pari dignità, senza distinzione di privilegi, tra tutti i cittadini di uno stato o tra tutti gli uomini: l’u. dei cittadini davanti alla legge
UGUAGLIANZA = UNIFORMARE (parola orrifica), RENDERE TUTTI UGUALI (proprio come tante marionette seriali)
Orbene, volendo erudire e diradare la miopia intellettuale di chi ha resistito a leggere fin qui, giungo a spiegare. Quando le idee arrivano dal passato. Un qualcosa di simile accadde in passato e – precisamente – nel 1796, dove questa prese il nome de “La Congiura degli Eguali“.
Fatto attualissimo e perfettamente il linea con gli obiettivi di “unificazione“, “uniformità” a scopo mondialista. Questa cospirazione fu organizzata in Francia nell’anno 1796 nel mese di maggio, da una società definita “degli Eguali” ove – peraltro – finì per fare un fiasco clamoroso (fortunatamente).
In buona sostanza, lo scopo principale era quello di estinguere, eliminare la proprietà privata. Nel caso specifico, si sostenne la tesi dei “frutti della terra che appartenevano a tutti“, cosicché si andasse ad indottrinare le menti – già poco illuminate – circa l’inesistenza delle differenze sociali tra gli uomini.
Naturalmente, tutto questo portò alla rivolta degli Uguali, i quali insorsero per ripristinare il significato reale di “uguaglianza“. La congiura fu scoperta e – chi la ideò e la mise in atto – fu arrestato e processato. Darthé e Babeuf vennero condannati a morte, mentre Buonarroti fu mandato in esilio perpetuo.
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Anche ai cultori del “prosciuttivismo” dovrebbe palesarsi il fatto che questi temi ossessivi compulsivi sull’uguaglianza siano indirizzati – con le finte lotte in atto – all’ipnosi di massa. Ci vogliono far intendere che siamo tutti “razzisti“, “omofobi” e chissaddio cos’altro – al solo scopo di uniformare il pensiero (vedi Orwell) – storpiando i significati o non-significati reali dei termini. Termini, questi, appartenenti a quella vasta schiera dei “politicamente corretti“: ovvero, dei ruffiani lecchini di corte, portatori di pericoloso relativismo.
Nessuno si risparmia nel modo più assoluto (d’altronde, sono stati piazzati là per fare il “lavoro sporco”, i governi TECNOCRATICI non prevedono forme di votazione), non disdegnando di fare ogni genere di “apologia di reato” ben sapendo d’aver le spalle coperte: poco importa. Gli obiettivi da raggiungere sono troppo importanti. “A TUTTI I COSTI“, dichiarò Monti quando, in preda al delirio d’Europa, si riferì alla vita dell’euro. Questo “a tutti i costi” deve far pensare, seriamente.
Il pensiero mi porta alle tappe principali del lavoro di Coudenhove-Kalergi per realizzare gli “stati uniti d’europa“, con conseguente fondazione a Vienna del movimento paneuropeo: oggi, accelerate più che mai verso gli oscuri obiettivi.
[Vorrei far notare di sfuggita la scelta del termine di derivazione greca “pan” e la presenza del “sole dorato di Apollo” nel simbolo del movimento che sottolinea la volontà – comune a tutti gli europeisti, salvo che a quelli risorgimentali – di cancellare i Romani dalla storia d’Europa. Succederà lo stesso al momento dell’approvazione di una Costituzione per l’unione europea, con la proposta della formula << radici giudaico-cristiane >>: talmente falsa che è stata bocciata da tutti, ma non sostituita.]
Il tema dell’uguaglianza per una pace perpetua, è stato già affrontato nel 1795 nel progetto filosofico “Per la pace perpetua“. Anni fondamentali per le Scienze umane. Costruzioni filosofiche – in modo particolare quella di Kant – che partono dall’idea del tutto astratta, priva di realtà e dunque erronea, che sia l’individuo-uomo a nascere – solo – e che la vita di gruppo possa essere trasformata a piacere da quella ristretta al proprio ambiente a quella << cosmopolitica >>, senza confini, senza limiti di nessun genere fino a diventare planetaria.
Osservazioni teoriche importanti, certo. Ma tutte prive di realtà. Cosa intendo per realtà? La vita.
L’uomo NON può vivere senza “confine“, non può vivere senza sapere che quel pezzetto di spazio, di territorio, è suo perché ci ha messo sopra i piedi quando è nato, perché ci sta lui e da quel momento è “separato” da quello degli altri.
La vita in un mondo dove lo spazio è aperto a tutti – anche soltanto teoricamente – come si sta configurando la UE, che segue da molto vicino le idee di Kant, è già adesso sgradevolissima a causa della violenza che si percepisce nelle invasioni immigratorie, nella perdita del “proprio” territorio, in base a quella natura che per l’uomo è la costituzione del diritto civile in uno Stato.
La violenza, poi, è aumentata dall’effetto “vicinanza” – concreto e mentale – che l’assolutezza dell’uguaglianza ha provocato nel comportamento, sia degli individui che dei gruppi.
Il mondo globalizzato cui aspirano i banchieri è in qualche modo prefigurato nel progetto filosofico di Kant: una sola lingua, quindi – necessariamente – una sola letteratura, un solo tipo di pensiero in tutto il mondo: questa sarà l’inevitabile conclusione del “progetto” se non sarà fermato.
Sono queste le manovre – con spinte verso la moneta elettronica e altre – che andranno a sommarsi agli ideali simili a quelli di Rousseau, di Mably e di Morelly allo scopo di far perdere completamente l’identità dell’individuo, assieme al concetto inviolabile di “proprietà privata“. Tutto realizzato senza alcun intoppo, grazie ai rievocatori relativisti dei lamenti di Faust nel suo gabinetto gotico.
Ora – nella più grande ignoranza intellettuale dei negazionisti (o gatekeepers) – complici di chi ci trascina verso il baratro dell’assurdo, condannate ed additate pure le masse “complottiste“. Ma – si tenga bene a mente – che l’inizio della derisione circa complotti e congiure, iniziò appena dal XX secolo: con l’avvento martellante mediatico. La storia è sempre andata avanti a complotti e congiure:
è tutto alla luce del sole. Fessi.
Giacinto Auriti La Vandea di Francia massoni illuminati FMI
Le ferite e la speranza: l’unità d’Italia
Bibliografia
Buonarroti Filippo, 1971: COSPIRAZIONE PER L’UGUAGLIANZA DETTA DI BABEUF
Babeuf Francois Noel, 1969: Il tribuno del popolo. A cura di Claude Mazauric
Dommanget Maurice, 1976: Babeuf e la congiura degli Uguali. Prefazione di Elena Brambilla
Ida Magli, 2010: La Dittatura Europea
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