1984 di George Orwell è una manifestazione del fallimento dei regimi comunisti, (nota: la madre del comunismo, è il socialismo) i quali fallirono non appena i loro leaders al potere vennero corrotti e cominciarono a servire i loro interessi piuttosto che quelli del popolo. Ma prima di inventare il mondo utopico ne 1984 con il suo nuovo linguaggio – la neolingua – usato per trasformare la realtà, per trasformare il bianco in nero e per nascondere le verità importanti, Orwell scrisse La fattoria degli animali.
Il sottotitolo è ‘Una Storia Fatata’. Infatti, nel comportamento degli animali ne “La Fattoria degli Animali“, parlano e pensano come gli esseri umani. Tuttavia, a differenza delle fiabe, il romanzo non ha un lieto fine. Racconta la storia di una rivoluzione, quella che ebbe le migliori intenzioni per cambiare in meglio la vita degli animali nella fattoria di Manor, abbattendo e rovesciando il loro crudele proprietario. In buona sostanza, i leaders vengono corrotti dal potere e gli ideali iniziali vengono modificati accuratamente in modo da servire non la comunità, bensì pochi eletti.
‘Tutti gli animali sono uguali‘ si trasformerà in ‘Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali di altri‘.
Vi suona alquanto familiare, non è vero?
La fattoria degli animali è un’allegoria spiritosa della rivoluzione russa e le terribili conseguenze che ebbe in Unione Sovietica. All’inizio del romanzo, Major – un maiale lungimirante – stabilisce i principi dell’animalismo, secondo cui gli animali dovrebbero lavorare per se stessi e non per gli esseri umani. Tutti gli animali sono uguali e devono condividere i benefici del loro lavoro.
Allo stesso modo, Lenin – fortemente influenzato da Marx – presentò i postulati del comunismo, i quali innescarono la rivoluzione russa del 1917. Purtroppo, Major muore e la lotta per il potere viene divisa tra altri due maiali: Napoleon e Snowfall.
Alla fine, Napoleon sconfigge il suo avversario: in maggior parte attraverso metodi di paura e terrore . Snowball viene esiliato dalla fattoria e raffigurato come nemico ai principi dell’animalismo. Allo stesso modo, Stalin emarginò Trotsky dall’Unione Sovietica.
Come Napoleon acquisisce maggior potere, ordina condizioni ed obiettivi di lavoro, i quali sono davvero molto difficili da raggiungere per gli altri animali. Alcuni di loro lavorano sodo, credendo ancora nei principi iniziali dell’animalismo. Lentamente, però, questi principi si modificheranno perversamente allo scopo di servire i maiali che diventeranno i pochi eletti in azienda. Analogicamente, Stalin utilizza sia il terrore sia la polizia segreta per controllare la gente e per nascondere le vere severe condizioni in Unione Sovietica.
Alla fine, gli animali soffrono ancora di più rispetto a prima della rivoluzione. Sono costretti a lavorare più ore, muoiono di fame e sono soppressi da Napoleon ed il suo esercito di cani feroci. I nuovi comandamenti dell’animalismo consentono ai suini di godere di uno stile di vita simile a quello del signor Jones, il proprietario precedente. Bevono, indossano abiti umani, giocano a carte e dormono nei letti: tutto in netta contraddizione con i principi iniziali istituiti da Manor. Ovviamente, allo stesso modo, Stalin ed i suoi fedeli sostenitori formarono pure una classe superiore, la quale godeva dei benefici del potere.
Siamo come animali in un recinto?
10 regole per il controllo sociale (Noam Chomsky)http://t.co/dZY7tbSdvT
Orwell, http://t.co/oyPY3N0KCu— Italia dei Dolori™ (@italiadeidolori) December 29, 2013
Questa con sfondo verde, è la bandiera dell’animalismo. Sembra essere davvero molto familiare, eh?
Daniza, l'animalismo e noi, che la pensiamo come Savater | Tempi.it http://t.co/ll7EL6feOu
Teorie utilitariste di Bentham portano a DERIVA.— Italia dei Dolori™ (@italiadeidolori) September 14, 2014
La rivoluzione nella fattoria degli animali (ed in Russia, di conseguenza) non crollò a causa dei principi di uguaglianza. Crollò a causa della corruzione dei suoi leader. Servivano loro stessi e non la comunità. Lentamente ma inesorabilmente, trasformandosi così in dittatori da rovesciare in primo luogo.
Orwell sottolinea ingegnosamente le carenze del totalitarismo e – su scala più ampia – le carenze del comportamento umano. La fattoria degli animali è una satira politica, con tutti i poteri di un mito. E’ anche un esame realistico dell’importanza di onestà e verità: due cose di cui il mondo ha disperatamente bisogno dopo le due guerre mondiali.
Orwell credette nei valori del socialismo democratico e della coscienza liberale e sociale. Le sue opere hanno influenzato molti scrittori allo scopo di concentrarsi sul mito comunista (soprattutto quello sovietico) e sulle ragioni della sua caduta.
Ray Bradbury, Aldous Huxley, Anthony Burgess e George Orwell : tutti autori che usano profonde e diverse prospettive – ma argute e profonde tanto da indagare gli effetti devastanti di un mondo dove la verità è nascosta, la mente è controllata e le persone sono severamente represse con la falsa illusione di uguaglianza.
Stranamente, un libro contro la propaganda informativa, fu infatti penalizzato proprio da questa stessa propaganda. La fattoria degli animali fu terminata nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, ma fu pubblicata nel tardo 1945. Le ragioni: alla fine della guerra, l’Unione Sovietica fu un alleato britannico contro la Germania di Hitler.
Così, fu deciso da molti leader politici che Stalin e il comunismo sovietico non dovettero esser criticati, anche solo indirettamente.
Però, Dio benedica Orwell che non fu tipo da esser persuaso da tali opinioni ortodosse. Il suo romanzo, un attacco preciso al fallimento della rivoluzione russa, fu così pubblicato.
Concludo con una frase che sentii ed ancora ricordo del film che – a mio avviso – si adatta molto bene al tema.
L’uso delle informazioni e la disinformazione è – in definitiva – il potere. I comunisti sono ben consapevoli di questo fatto e, effettivamente, lo utilizzano per stabilire e stabilizzare il loro potere.
Destarsi dal coma indotto: non è più tempo di dormire.
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